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lunedì 14 ottobre 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

Giorgia Madiai: tra sperimentazione e innovazione

di Riccardo Ferrucci - venerdì 12 gennaio 2018 ore 08:00

Giorgia Madiai

In occasione della mostra del padre abbiamo incontrato a Barga Giorgia Madiai, una delle artiste più innovative nel panorama attuale italiano che si muove in bilico tra perfomance, pittura e fotografia. 

Come confessa la stessa artista : “ Nasco a Livorno nel 1971 : sono una figlia d’arte che dal padre, il pittore Mario Madiai, ha imparato prima di tutto a guardare e a fare tesoro di quanto succedeva intorno a se. Entrata come pittrice all’Università Middlesex di Londra, ne esco nel 1999 come fotografa. Mi concentro prevalentemente sulla stampa, che negli anni raffino con degli acidi particolari e con le carte più idonee a raggiungere gli obiettivi ai quali tendo. Dopo essere stata chiusa per anni in camera oscura, nel 2005 ho incontrato Paolo Garzella, che tutt’oggi ritengo essere il mio maestro per avermi iniziato alla fotografia digitale. In fondo mi piace considerarmi un po’ come un’artigiana : una fotografa all’antica che guarda alle sue opere come fossero quadri. Il lavoro che mi appartiene di più è quello sul carattere femminile. Mi piace osservare le altre donne : guardarle, studiarle, dare loro la confidenza necessaria a catturarne il lato erotico.”

Come mai la scelta di vivere a Barga in un luogo bello e suggestivo, ma che è un po’ isolato rispetto alle città più grandi ?

“ A Barga ci ho passato l’infanzia, venivo qui in vacanza ed è stato uno dei momenti più felici della mia vita. Adesso che ho quasi cinquant’anni ho deciso di tornare a vivere e lavorare qui in questo luogo per me magico.”

Sei un’artista che puoi essere definita sperimentale. Hai lavorato sulla fotografia, con installazioni, con la pittura. Come ti collochi nel panorama della ricerca artistica contemporanea?

“ Non penso che la ricerca artistica possa essere definita in base a categorie, al luogo dove vivi od alla nazionalità. Credo di essere una persona libera, priva di condizionamenti, che guarda le persone negli occhi e guarda la vita. Cerco di descrivere ciò che vedo con la massima libertà espressiva possibile."

Ci puoi raccontare la tua storia e il tuo avvicinamento alla fotografia ?

“ Più che dalla fotografia per alcuni anni sono stata affascinata dalla stampa ed ho lavorato per 12 anni in camera oscura, poi per 8 anni ho lavorato con la fotografia digitale. Però mi sono accorta che il computer e la fotografia digitale riducevano lo spazio del caso e la creatività, impoverivano l’anima delle cose; sono queste le ragioni del mio ritorno alla pittura. La pittura offre più libertà e mi consente un modo di operare più guidato dal caso e dall’improvvisazione."

Un altro elemento che caratterizza la tua ricerca artistica è quella di andare fuori dagli schemi. La tua pittura non ripete uno schema fisso o lo stesso tema, ma cerca sempre nuove strade ed emozioni.

“ Vorrei premettere che prima della pittura viene la vita, ho delle emozioni, degli incontri che mi sollecitano anche a livello creativo. Non seguo degli schemi rigidi di vita che ti vengono imposti dalla società, ma cerco di vivere la vita in modo libero ed emozionale, pur sapendo che è sempre più difficile nella vita moderna vivere fuori dagli schemi e nella libertà.”

Lo spazio di Via del Pretorio dove hai ospitato la mostra di tuo padre Mario Madiai è uno luogo inconsueto. Non è una galleria tradizionale e neppure un museo, sembra più essere uno spazio laboratorio.

“ Io sto fuori dagli schemi in tutto e per tutto non per scelta, mi viene naturale procedere verso direzioni di ricerca nuove ed insolite. A volte mi dispiace non essere capita dagli altri. Faccio delle scelte in assoluta libertà , non seguendo la volontà di altri ma assecondando le mie sensazioni ed emozioni. Lo spazio di via del Pretorio non ha corrente elettrica e le iniziative che vengono ospitate nascono per caso, da una serie di incontri ed emozioni che nascono in assoluta libertà, non c’è una programmazione organizzata. E’ quasi un laboratorio di idee affidato al caso ed alla spontaneità della creazione.”

Tuo padre è un pittore affermato, una figura storica nella pittura italiana. Quale stato il rapporto tra padre e figlia, ti ha condizionato questo rapporto ?

“ Molti mi chiedono notizie su questa eventuale influenza artistica, ma per me il babbo è soprattutto il babbo : è un rapporto affettivo. Inoltre è una persona molto concentrata su se stesso, sulla sua ricerca. Comunque ha lasciato tutte le figlie assolutamente libere di scegliere la propria strada, senza nessun tipo di condizionamento imposto dall’alto."

Ci sono delle opere di Mario Madiai che nascono intervenendo su delle fotografie di nudo da te realizzate. Come è nata questa collaborazione ?

“ E’ nato tutto assolutamente casualmente. Quando sono tornata da Londra avevo fatto lo studio fotografico nel bagno di mio padre, lui ha cominciato a dipingere sugli scarti delle mie fotografie e così sono nate queste nuove opere. Poi successivamente è accaduto anche il contrario che io sono intervenuta dipingendo su opere realizzate da mio padre. E’ un gioco e uno scherzo tra di noi, che continuamente provoca nuovi interventi e suggestioni, modificando ognuno l’opera dell’altro. Il tutto realizzato con leggerezza e con un senso di felicità.”

Riccardo Ferrucci

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