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Attualità mercoledì 27 gennaio 2021 ore 09:39

Montagna regina toscana delle frane

la frana a borgo a mozzano

Il poco ambito primato arriva dal report dell'Autorità di bacino sugli eventi delle ultime settimane col 140% di pioggia in più della media



BORGO A MOZZANO — Garfagnana e Media Valle e tutto il bacino del Serchio sul podio toscano delle frane. Il poco ambito primato arriva dal report dell'Autorità di Bacino dell'Appennino Settentrionale che ha esaminato gli eventi meteo e le conseguenze sul territorio dal primo dicembre 2020 all'8 gennaio di quest'anno. E se il territorio regionale è stato interessato complessivamente da 110 frane, la montagna lucchese l'ha fatta da protagonista con gli eventi più numerosi e più consistenti.

La più grave tra le frane è infatti considerata quella che si è abbattuta sulla statale del Brennero a Borgo a Mozzano, in corrispondenza della zona di Ponte del Diavolo dove nei giorni scorsi sono crollati altri massi. Colpa della pioggia, caduta in quantità circa 12 volte superiore rispetto al volume di acqua del lago Trasimeno in Umbria, è l'esempio portato dall'Autorità, ovvero il 140% in più della media degli ultimi 10 anni. 

Nel periodo di riferimento, le precipitazioni hanno interessato praticamente tutto il territorio toscano distrettuale con cumulate da 200 a 300 millimetri di pioggia, in particolare nella valle del Serchio e nella dorsale appenninica. La regolarità del ritmo di precipitazione ha consentito ai fiumi di alzarsi magari di livello, sì, ma senza esondazioni. E però sono arrivate le frane: 110 quelle rilevate con movimentazione di materiale di varia entità e dimensioni, in prevalenza nel bacino del Serchio e nella dorsale appenninica. 

Per la maggior parte, indica il report dell'Autorità di bacino, non si tratta di nuove frane ma soprattutto di riattivazione di dissesti avvenuti in passato, che erano in uno stato cosiddetto di potenziale instabilità. La maggior concentrazione si è verificata proprio nella valle del Serchio, e per l'area lucchese la chiusura di strade comunali ha interessato i territori comunali di Borgo a Mozzano, Lucca, Fabbriche di Vallico.

La zona che risulta più colpita è quindi quella del bacino del Serchio, dove anche nello scorso fine settimana si sono registrate le precipitazioni più intense, a ulteriore riprova che questa zona e quella appenninica sono al momento le più sensibili, anche in ragione delle forti cumulate di dicembre e primi di gennaio. L'Autorità individua come evento più importante del fine settimana proprio quello verificatosi nel comune di Borgo a Mozzano, nei pressi di Ponte del Diavolo, dove una 'colata rapida' di materiale terrigeno si è sviluppata lungo il versante in riva sinistra del Serchio, trascinando con sé alberi e coperture vegetali e abbattendosi sulla strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero, chiusa nelle settimane passate per lavori di sistemazione di erosioni fluviali. La frana si è sviluppata impegnando il versante per circa 200/300 metri partendo da un'altezza di circa 100 metri al di sopra della strada. 

Altri dissesti hanno interessato i comuni di Bagni di Lucca, di Villa Basilica, di Pescaglia, provocando l'interruzione di strade provinciali e comunali. "Gli elementi di maggior fragilità sul territorio toscano sono rappresentati dal sistema delle infrastrutture viarie - spiega Massimo Lucchesi, segretario generale dell'Autorità di Bacino dell'Appennino Settentrionale -. Da un lato la rete viaria secondaria (nello specifico le strade comunali) sconta, in particolare nei territori di alta collina e montagna, le criticità derivanti da una collocazione di origine storica, la cui fragilità è sempre più evidente nel tempo. Dall'altro la rete principale, anche recente, necessita probabilmente di un'analisi mirata ad evidenziare le eventuali interferenze con le aree potenzialmente oggetto di fenomeni gravitativi". 

"Per questo - prosegue Lucchesi - abbiamo portato all'attenzione del ministero dell'ambiente la strategicità di redigere uno studio ad hoc riferito alla probabilità di dissesto nella rete viaria principale. Anche sulla base di tale indagine gli enti gestori potrebbero procedere ad approfondimenti e individuare soluzioni operative per risolvere le criticità esistenti".


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