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Attualità mercoledì 27 maggio 2020 ore 17:32

Il cinipide sotto la lente della Regione

Sopralluogo dei tecnici regionali, di Anci e di Crea per verificare le condizioni dei castagneti in relazione alla presenza del Cinipide del castagno



BAGNI DI LUCCA — Il cinipide c'è ma è presente anche il suo antagonista il Torymus. Questo quello che hanno evidenziato i tecnici che hanno partecipato al sopralluogo organizzato dall’assessorato all’agricoltura della Regione, su richiesta del comune di Bagni di Lucca, nei boschi di Bagni di Lucca per verificare le condizioni dei castagneti in relazione alla temuta presenza del Cinipide del castagno. 

La delegazione era composta oltreché da tecnici e funzionari regionali, da esperti di Crea e Università di Firenze, da rappresentanti di Anci, l’associazione dei comuni, e da esperti delle associazioni dei castanicoltori.

Gli esperti hanno verificato che il cinipide si può trovare, in alcuni casi, specie nelle zone più a monte, ma è sempre presente anche il suo antagonista naturale, il Torymus, che era stato lanciato in questo territorio fino a due anni. La situazione non pare dunque di allarme. 

Sono stati comunque prelevati una serie di campioni che saranno oggetto di analisi da parte del Crea.

Il cinipide del castagno è un parassita che colpisce le gemme apicali dei castagni riducendone la capacità produttiva, il torymus sinensis è il suo antagonista naturale, utilizzato dalla Regione come metodo di lotta biologica.

Sulla presenza del cinipide nei boschi di Bagni di Lucca si erano susseguiti, nelle settimane scorse, interventi sulla stampa e prese di posizione sia in Consiglio comunale che regionale. La visita sul posto è servita a riconfermare quanto già sostenuto in altre occasioni dalla Regione.

Gli esperti hanno infatti evidenziato come, se ancora è prematuro sbilanciarsi sulla stagione della castagne, sono anche eccessive le preoccupazioni manifestate in questo periodo: la presenza del cinipide, evidenziano gli esperti, non potrà mai essere azzerata del tutto, poiché i meccanismi della lotta biologica non ne provocano l’eradicazione ma ne tengono sotto controllo la diffusione. Ora i monitoraggi effettuati stabiliranno con precisione quale sia la situazione reale di quest’area.

Dal sopralluogo, che è avvenuto nelle aree di Benabbio e Montefegatesi, è comunque emersa l’esigenza di mettere in campo azioni agronomiche a sostegno della salute e dell’integrità del bosco e quindi a vantaggio delle sue produzioni.


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