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Attualità martedì 09 aprile 2024 ore 09:53

L’olio toscano in 45 eccellenze da premio

olio

Tecnologia e sostenibilità: così l'olivicoltura guarda al futuro, forte di 80 varietà autoctone di olivo su 91mila ettari coltivati, 16mila bio



TOSCANA — Novantunomila ettari ad olivo di cui 16 mila bio, oltre 15 milioni di piante, ben 80 varietà di olivo autoctone tra cui Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino e Pendolino, per un patrimonio di biodiversità agraria fuori dal comune: è il ritratto dell'olivicoltura toscana tracciata in occasione della Selezione Oli Extravergine 2024, il green carpet dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane.

Quest'anno la Selezione - presentata ieri e promossa dalla Regione Toscana con la collaborazione della Camera di Commercio di Firenze insieme a PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana - ha premiato 45 eccellenze: un olio proveniente dalla provincia di Pistoia, uno da quella di Massa-Carrara, due da quella di Arezzo, altrettante da Livorno e da Lucca, 9 da Grosseto, 12 da Siena e 16 da Firenze

Tra i riconoscimenti anche alcune menzioni speciali per la migliore Selezione olio Monocultivar, Selezione olio Biologico, Selezione Biofenoli e Selezione Packaging, oltre all’ambito titolo di Migliore olio per ciascuna Dop e Igp. 

I premi sono stati consegnati dalla vicepresidente della Regione Toscana con delega all'agricoltura Stefania Saccardi insieme ai presidenti dei Consorzi. Del resto l'olivicoltura toscana conta su oltre 36mila aziende tra professionali e non, circa 400 frantoi attivi e numerose imprese di confezionamento dell’olio di oliva.

L'intervento della vicepresidente Saccardi alla consegna dei riconoscimenti

L'intervento della vicepresidente Saccardi alla consegna dei riconoscimenti

Inoltre, a monte della filiera olivicola ed olearia regionale si rileva la crescita di un vero e proprio distretto vivaistico, specializzato nella produzione di piantine di olivo, localizzato soprattutto nella zona di Pescia in Valdinievole, uno dei principali poli del vivaismo olivicolo a livello nazionale. 

Una qualità apprezzata nel mondo

Il principale punto di forza del settore olivicolo ed oleario regionale è rappresentato dall’elevata qualità delle produzioni, per la quale la Toscana è ampiamente conosciuta e apprezzata a livello internazionale. 

Nel panorama nazionale delle Dop e delle Igp degli oli extravergini di oliva, infatti, la Toscana emerge per i quantitativi di oli certificati, che rappresentano una quota rilevante del totale nazionale. Sono 5 le Dop e Igp degli oli extravergini di oliva registrate dall’Unione europea e che si riferiscono a zone di produzione comprese nel territorio regionale: Toscano Igp, Chianti Classico Dop, Terre di Siena Dop, Lucca Dop, Seggiano Dop

La produzione regionale di olio di oliva si attesta mediamente intorno ai 150mila quintali annui (circa il 5% della produzione nazionale), dando luogo ad un valore di quasi 130 milioni di euro, pari a circa il 5% del valore totale della produzione agricola regionale. 

In Toscana sono più di 90 i corsi professionali per assaggiatori autorizzati dalla Regione dal 2000 ad oggi, oltre 860 gli assaggiatori iscritti nell’articolazione regionale dell’elenco dei tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini e extravergini, e 20 i panel di assaggio professionali riconosciuti dal Masaf.

Hanno detto

“Stiamo investendo molto su innovazione e qualità – ha detto Saccardi durante l'evento al Cinema La Compagnia di Firenze -. D’altra parte la Toscana ha quattro Dop e una Igp sull’olio, confermandosi una regione decisamente impegnata a sostenere la qualità. Abbiamo avuto richieste sul bando innovazione frantoi per 20 milioni di euro e, anche se abbiamo a disposizione 8,3 milioni, non disperiamo di poter intercettare ulteriori risorse nel Pnrr: credo comunque che questo sia un grande segnale di vitalità e di voglia di investire sulla qualità del nostro olio e sulla olivicoltura". 

"Il racconto delle eccellenze agroalimentari e dell’olivicoltura – ha detto Francesco Palumbo, direttore della Fondazione Sistema Toscana - sono da sempre al centro dell'attenzione di Fst attraverso la sua testata giornalistica, intoscana.it, grazie a format innovativi come 'Toscana Bella e Buona' e 'Storie di Moderni Contadini' e attraverso la comunicazione degli eventi regionali BuyWine e BuyFood. Ma c'è una interessante novità che riguarda Visittuscany.com, il portale in cinque lingue della destinazione Toscana gestito sempre da Fst. Prossimamente, oltre agli operatori del turismo, anche quelli della filiera agroalimentare potranno proporre servizi ed offerte sui canali di Visittuscany attraverso l’ambiente digitale a loro dedicato Vetrina.toscana.it".

"In un contesto economico difficile e di cambiamento climatico - ha sottolineato Giuseppe Salvini segretario generale della Camera di commercio di Firenze - che ha influito pesantemente sulle quantità di prodotto disponibile sul mercato, le Dop e Igp dell'olio continuano a dimostrare grande attrattiva per il consumatore, specialmente straniero". 

"PromoFirenze - ha detto Massimo Manetti, presidente di PromoFirenze azienda speciale della Camera di commercio di Firenze - offre servizi specialistici per tutte le aziende toscane che vogliono potenziare l'export. La Selezione degli Oli Dop e Igp, che curiamo ogni anno per la Regione e tradotta anche in lingua inglese, può costituire anche una ottima carta da spendere sui mercati esteri".

Bandi e risorse a sostegno del settore

La Regione Toscana sta incentivando metodi innovativi di coltivazione e di gestione delle acque, impianti sperimentali e agricoltura di precisione grazie ad un Bando Pnrr da oltre 22 milioni di euro la cui scadenza è stata prorogata al 31 Maggio prossimo. 

Sempre col Pnrr, dei 400 frantoi presenti sul territorio toscano, ben uno su 4 ha partecipato al bando per il rinnovamento degli impianti. Sono arrivate richieste per 20 milioni di euro: al momento la Toscana ne ha a disposizione 8,3 ma non si esclude una riassegnazione di risorse con lo scorrimento della graduatoria. 

Gli interventi previsti dal finanziamento riguardano l’ammodernamento delle strutture con tecnologie più sostenibili nel segno di un’economia circolare a basso impatto ambientale e al riutilizzo degli scarti. C’è poi il sostegno al vivaismo olivicolo ed alla ricerca di materiali genetici sempre più idonei.


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