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Attualità mercoledì 25 maggio 2022 ore 10:35

Venti di ripresa sull'industria lucchese

yacht in porto
La nautica traina la ripresa col +10,3%

L'andamento del primo trimestre lascia ben sperare malgrado la guerra, con nautica, metallurgia, chimica e meccanica a trainare lo slancio



PROVINCIA DI LUCCA — L'energivoro settore cartario tiene, mentre in generale l'industria lucchese non solo non cede alla frenata generalizzata dell'economia ma anzi rilancia con andamento positivo trainato dalla nautica ma con venti di ripresa che gonfiano le vele anche a metallurgia, chimica e meccanica.

Il quadro economico che ritrae la situazione nella provincia di Lucca per il periodo Gennaio-Marzo 2022 arriva dalle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord. La disamina dei dati sulla performance della provincia di Lucca tra Piana, Versilia e Valle del Serchio per il primo trimestre 2022 è affidata al vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti.

"L'andamento della produzione lucchese - illustra - rappresenta un risultato molto buono considerando che il 1° trimestre 2022 ha innescato per l'economia una frenata generalizzata. Anzi, rispetto alla media dell'anno pre-pandemia 2019 la produzione manifatturiera lucchese è a quota +2,4%". 

"Le prestazioni migliori appartengono alla nautica, che segna ben il 10,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021 e che presenta anche previsioni positive sugli ordini, soprattutto dall'estero. Ma anche +7,8% della metallurgia, +6,8% della chimica-plastica e +6,3 della meccanica sono risultati di tutto rispetto. Sostanzialmente stabile carta e cartotecnica con +0,4%, mentre portano segni meno, per quanto contenuti, sia l'alimentare che il lapideo (rispettivamente -1,7% e - 3,7%)", enumera ancora Pieretti. 

Anche le previsioni delle aziende sono per lo più positive: "Ma questo non significa che possiamo guardare al futuro con piena serenità: soprattutto settori energivori come quello della carta - afferma Pieretti - osservano con apprensione quanto sta accadendo a livello mondiale e, per quanto stiano facendo tutto quanto è nelle loro disponibilità per garantirsi energia a prezzi accettabili, non possono non temere ulteriori evoluzioni negative".


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