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Attualità mercoledì 01 dicembre 2021 ore 18:17

L'Aids c'è, nel 2021 in provincia 17 casi di Hiv

persone in piedi
Oggi la conferenza stampa di presentazione dei dati e del progetto per le scuole

Se ne parla meno ma la malattia c'è ancora e nella Giornata mondiale di lotta i dati sulla diffusione registrano quest'anno il 58% di infezioni in più



LUCCA — Al 30 novembre 2021 la struttura complessa di Malattie infettive ed epatologia dell'ospedale San Luca di Lucca ha diagnosticato per il territorio provinciale  17 nuovi casi da infezione da Hiv, di cui 3 notificati come casi di Aids. Se ne parla di meno, ma la malattia c'è ancora. 

Così, nella Giornata mondiale di lotta all'Aids, ecco i dati per nulla confortanti sul territorio provinciale dove l'incremento di nuovi casi è sensibile: “Dopo un costante aumento nel 2013 e 2014, una sostanziale stabilizzazione dal 2015 al 2018, un netto calo nel 2019 e un lieve incremento nel 2020 influenzato verosimilmente alla pandemia da Covid-19 - evidenzia il dirigente medico dell’unità operativa complessa Malattie infettive ed epatologia dell’ospedale San Luca di Lucca Michele de Gennaro – nel 2021 si è assistito ad un significativo aumento pari al 58% del numero di nuove infezioni".

I dati relativi al 2021 mostrano una prevalenza del sesso maschile (70%) che ha contratto l’infezione nella quasi totalità dei casi mediante rapporti sessuali promiscui omo ed eterosessuali. L’età mediana dei nuovi casi è di 45 anni con range di età dai 21 ai 64 anni. Il sesso femminile è rappresentato nel 30% dei casi con età mediana di 46 anni.

Nella grande maggioranza dei casi il test è stato effettuato in relazione alla comparsa di sintomi, a riprova della mancata percezione del rischio di esposizione all’infezione da Hiv. Il 40% dei soggetti presentava una significativa riduzione delle difese immunitarie e nel 20% dei casi la malattia si è presentata in fase avanzata per cui si è resa necessaria l’ospedalizzazione per l’insorgenza di gravi infezioni opportunistiche.

Gli esperti ricordano che la diagnosi ritardata riduce notevolmente la possibilità di cure adeguate e tempestive e permette la diffusione inconsapevole della malattia per cui è indispensabile intercettare il sommerso, che rappresenta il serbatoio che alimenta le nuove infezioni. Effettuare il test invece è semplice e può rivelarsi determinante per la salute propria e altrui.

I dati sono stati presentati oggi a Palazzo Ducale, sede della Provincia di Lucca, insieme al progetto UltimorAids Social Network, organizzato con cadenza biennale da Ce.I.S. Gruppo Giovani e Comunità, Azienda Usl Toscana nord ovest e Provincia di Lucca.

Protagoniste del progetto sono le scuole superiori. In questa edizione sono 196 gli studenti partecipanti da 4 istituti scolastici della provincia coinvolti nell’iniziativa: il liceo scientifico Vallisneri di Lucca, il liceo scientifico Majorana di Capannori, l'Istituto Chini Michelangelo di Camaiore e Forte dei Marmi e il Piaggia di Viareggio.


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