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Allergie, in Toscana pollini già in agguato

Alte concentrazioni per quanto riguarda il cipresso, mentre avanzano quelle di altra derivazione. Ecco la situazione e come monitorarla

Monitoraggi settimanali e stazioni di campionamento ad Arezzo, Firenze, Grosseto e Lido di Camaiore in Versilia: così in Toscana Arpat controlla le concentrazioni dei vari tipi di polline e di spore fungine in atmosfera, proprio gli elementi responsabili di tante allergie di primavera.

Ebbene: i pollini sono già più che in agguato, con le cipressacee (cipressi, tassi e via germogliando) le cui particelle nella settimana fra il 6 e il 12 Marzo hanno mostrato alte concentrazioni in tutte le stazioni di campionamento tranne quella versiliese che per problemi di natura tecnica non ha concorso all'ultimo report.

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A seguire attualmente i pollini più diffusi in atmosfera in Toscana risultano quelli di ortica e parietaria, in concentrazioni medie a Firenze e Grosseto, mentre ad Arezzo risultano assenti e con tendenza alla stabilità.

Ma come avvengono i monitoraggi Arpat diffusi con cadenza settimanale? L'Agenzia regionale di protezione ambientale ha ruolo di coordinamento nella rete toscana di monitoraggio dei pollini e delle spore fungine, costituita come detto da stazioni di campionamento collocate ad Arezzo, Firenze, Grosseto e Lido di Camaiore.

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I dati del monitoraggio regionale confluiscono nella rete nazionale di monitoraggio aerobiologico PollNet del sistema delle Agenzie di Ispra. Le concentrazioni di pollini vengono monitorate perché interessano i parametri di studio per biodiversità, clima e inquinamento atmosferico. 

Vengono poi diffusi settimanalmente proprio perché sono di grande interesse per i soggetti allergici e per gli allergologi. Proprio per favorire la consultazione dei dati di concentrazione dei pollini e delle spore fungine da parte delle persone allergiche, Arpat ha attivato anche una apposta app.

Le allergie ai pollini

Si chiama pollinosi e rappresenta una delle più tipiche malattie allergiche, innescata dall'inalazione di pollini trasportati in aria anche a distanze notevoli dai luoghi di partenza. Lo spiega Arpat nella sua pagina dedicata proprio a questa materia.

Naso che cola, occhi gonfi, difficoltà a respirare sono i sintomi più comuni ed afflittivi delle allergie che iniziano ad insorgere prima della primavera, poi a primavera e in autunno a seconda dei cicli di rilascio dei pollini delle piante. Eccoli secondo la scansione Arpat.

"L'insorgenza delle pollinosi tipiche del periodo inverno-primavera il maggior contributo è dato dalle piante arboree con i pollini di Betulla (specie nel Nord Italia), Nocciolo e Cipresso", scrive Arpat.

Ancora: "Le pollinosi classiche (febbre da fieno) sono dovute principalmente alle piante erbacee come le Graminacee che comprendono numerosi generi con alto potere allergizzante e le Composite (Artemisia e Ambrosia)". 

"La diagnosi di pollinosi può essere fatta mediante le classiche prove allergologiche o, nei casi dubbi, mediante un esame del sangue", spiegano gli esperti. 

Ma attenzione perché le allergie da pollini si possono sovrapporre a quelle alimentari (cross reattività). Ecco gli abbinamenti più comuni, sempre declinati dagli studiosi dell'Agenzia regionale.