Meno pesce e carne in tavola. E questo, ancora una volta, a causa dell’aumento dei prezzi: un toscano su due ha dovuto inevitabilmente rivedere la lista della spesa rinunciando ad alcune degli alimenti fondamentali per una dieta bilanciata e variegata come il pesce (27%) e la carne (26%). Più di uno su tre ha confessato, a livello generale, di aver messo meno prodotti alimentari nel carrello (34%). Riduzioni più contenute per frutta e verdura (7%) così come vino ed altre bevande (6%). Così Coldiretti Toscana sulla base dei risultati di un sondaggio online.
A confermare una tendenza consolidata da un po’ di tempo, a causa dell’esplosione dell’inflazione determinata dallo sventurato intreccio di fattori interni ed internazionali, sono i dati dell’Istat relativi al commercio al dettaglio nei primi otto mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente secondo cui il caro prezzi ha tagliato del 4,5% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani che sono però costretti però a spendere comunque il 6,9%.
Tradotto, in soldoni, per le famiglie della nostra regione si tratta di un esborso aggiuntivo di 433 euro in più per acquistare pane, pasta, latte, verdura, formaggi e più in generale generi alimentari e bevande analcooliche.