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La viticoltura sale in quota, il futuro è eroico

Complice il riscaldamento climatico, in Toscana dagli Appennini alle Apuane già 1.200 ettari sono coltivati a vite sopra ai 500 metri d'altitudine

E' eroico il futuro della viticoltura toscana. Si chiama proprio viticoltura eroica quella praticata al di sopra dei 500 metri d'altitudine e in Toscana, dagli Appennini alle Apuane, sono già 1.200 gli ettari coltivati a vite in quota. Produzioni faticose, di nicchia, e anche di pregio.

Del fenomeno in espansione, complice il riscaldamento climatico, si è parlato in un convegno al Palazzo dei Capitani di Cutigliano, sulla Montagna Pistoiese, organizzato da Gal MontagnAppennino con l'Accademia dei Georgofili.

I vitigni dalla collina migrano sui monti, e secondo quanto prospettato da Carlo Chiostri per l'Accademia dei Georgofili se il clima manterrà l'andamento degli ultimi anni fra una decina d'anni la viticoltura eroica potrebbe essere l'unica praticata.

La presidente Gal Marina Lauri ha censito almeno 9 aziende viticole montane fra la Montagna pistoiese e l'alta Versilia, ma ce ne sono in Garfagnana e fino in Lunigiana. La loro unicità già guadagna ai viticoltori eroici e alle loro produzioni l'interesse dei mercati d'oltre oceano.