Le risorse sono state messe a disposizione dal Consiglio dei ministri che ha anche individuato le procedure per il ripristino del patrimonio abitativo privato colpito da calamità naturali.
Ne possono usufruire i cittadini che, subito dopo l’evento eccezionale, hanno fatto una segnalazione al Comune attraverso la scheda B “Ricognizione del fabbisogno per il ripristino del patrimonio edilizio privato”.
Il contributo è riservato alle spese per immobili danneggiati, distrutti o inagibili e per i beni mobili. Il contributo massimo riconoscibile è dell’80 per cento per l’abitazione principale e del 50 per cento per quella secondaria. Il contributo arriva fino a 100mila euro per la demolizione e varia dall’80 per cento al 50 per cento per le parti comuni, mentre per i beni mobili è fino a 300 euro a vano catastale.