Cultura

In Garfagnana si rinnova il rito dei Natalecci

Sabato 24 l'accensione dei cilindri fatti con arbusti e fascine per salutare le festività. Una tradizione che si ripete da tempi antichissimi

Un bruciare di rami che divampa in un solo tratto, rapidissimo, fulmineo e che si erge come colonna di fuoco in tutta la valle di Gramolazzo, dove fra Gorfigliano e Minucciano si fa a gara a costruire il falò più alto, più maestoso, più lento a consumarsi.

Gli uomini del luogo, con amici e parenti, cominciano a costruire il nataleccio diverse settimane prima mettendo intorno a un palo, accortamente conficcato nel terreno, rami di ginepri e di pino. Il risultato è una gigantesca candela alta almeno venti metri – la competizione e il divertimento stanno nel farla più elevata ogni anno – che alle 18 in punto, quando le campane della chiesa della Santissima Annunziata suonano, nello stupore generale viene incendiata.