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I cinghiali peggio del cinipide

Dopo la manifestazione nazionale a Firenze la Coldiretti torna all'attacco degli ungulati che mettono a rischio anche la farina di neccio dop

Inutile puntare il dito contro il solito cinipide galligeno, dice la Coldiretti Lucca. Non è solo lui il responsabile del rischio di scomparsa della farina di neccio. La colpa è anche dei cinghiali che in questi giorni sono finiti sul banco degli imputati per i danni alle coltivazioni insieme agli altri ungulati come i daini e i cervi ma anche ad altre specie animali come gli storni. 

Per Coldiretti i cinghiali divorano le castagne appena cadono a terra, ancora prima che possano essere raccolte dai coltivatori. 

In generale il danno alla biodiversità toscana è notevole. I danni, secondo l'associazione, ammontano a 100 milioni di euro negli ultimi cinque anni e a essere colpiti sono terreni, coltivazioni e strutture. Il 70 per cento del totale è imputabile ai cinghiali. 

Alla manifestazione nazionale organizzata in piazza del duomo a Firenze i dati sono stati resi noti e anche una numerosa delegazione dalla lucchesia e dalla Garfagnana ha chiesto una più rigida applicazione delle norme vigenti, a partire dalla legge regionale di sostegno all'agricoltura.